Il Padrino by Mario Puzo

Il Padrino by Mario Puzo

autore:Mario Puzo [Puzo, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XV

Nel villaggio del New Hampshire, ogni fatto fuori dell'ordinario veniva

regolarmente notato dalle massaie che spiavano dalle finestre e dai

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negozianti che oziavano dietro le porte. Così, quando l'automobile nera

targata New York si arrestò davanti alla casa degli Adams, tutti lo seppero

nel giro di minuti.

Kay, pur sempre provinciale nonostante l'istruzione universitaria, stava

guardando anche lei dalla finestra della camera da letto. Aveva studiato

fino a quel momento e si preparava a scendere per la colazione, quando

scorse la macchina e, per qualche ragione, non fu sorpresa quando la vide

fermarsi davanti al suo prato. Ne discesero due uomini, grandi e grossi,

che ai suoi occhi somigliavano ai gangsters dei films. Si precipitò per le

scale onde arrivare per prima alla porta. Era sicura venissero da parte di

Michael o della sua famiglia e non voleva che parlassero col padre e la

madre senza alcuna presentazione. Non che si vergognasse degli amici di

Michael, solo che i suoi erano degli antiquati yankees del New England e

non avrebbero neppure capito come potesse conoscere quel genere di

persone.

Arrivò alla porta proprio mentre trillava il campanello e gridò alla

madre: «Ci vado io». Aprì e si trovò di fronte i due giganti. Uno mosse la

mano per prendere qualcosa nella tasca della giacca all'altezza del petto,

come se stesse per impugnare una pistola e il gesto la sorprese talmente

che sussultò. L'uomo aveva tratto una piccola custodia di pelle che aprì per

mostrare una tessera di identificazione. «Sono l'agente John Phillips del

Dipartimento di Polizia di New York», si presentò. Indicò il collega, un

tipo dalla carnagione scura, con sopracciglia molto folte e nere. «Questo è

l'agente Siriani. Lei è Miss Kay Adams?».

Kay annui, Phillips prosegui: «Possiamo entrare per parlarle pochi

minuti? È a proposito di Michael Corleone».

Si fece da parte per lasciarli passare. In quel momento suo padre apparve

nel piccolo corridoio laterale che portava allo studio. «Kay, cosa c'è»,

chiese.

Il padre, capelli grigi, magro, dall'aspetto molto distinto, non solo era il

pastore della chiesa battista, ma nei circoli religiosi aveva fama di

studioso. Kay, per la verità, non lo conosceva molto bene: la incuriosiva,

ma sapeva che lui l'amava, anche se dava l'impressione di trovarla poco

interessante come persona. Sebbene non fossero mai stati molto uniti,

aveva fiducia in lui. Così disse semplicemente: «Questi signori sono degli

investigatori di New York. Devono farmi delle domande su un ragazzo che

conosco».

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Mr. Adams non apparve sorpreso. «Perché non andate nello studio?»,

propose.

L'agente Phillips disse gentilmente: «Preferiremmo parlare a sua figlia

da sola, Mr. Adams».

Il pastore replicò con cortesia: «Dipende da mia figlia, credo. Cara,

preferisci parlare a questi signori da sola o vuoi che sia presente? O forse

tua madre?».

Kay scrollò il capo. «Da sola».

Mr. Adams si rivolse a Phillips: «Possono usare lo studio. Rimarranno a

colazione?». I due uomini fecero un cenno di diniego. Kay li precedette.

Si sedettero scomodamente sull'orlo del divano e lei nella grossa

poltrona di pelle del padre. L'agente Phillips iniziò la conversazione:

«Miss Adams, ha visto o ha avuto notizie di Michael Corleone in un

qualunque momento delle ultime tre settimane?». Questa sola domanda fu

sufficiente per metterla sul chi vive. Tre settimane prima aveva letto i

giornali di Boston, coi



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